Il progetto La Casa di Giordy si rivolge a donne vittime di violenza e ai loro figli
Il progetto La Casa di Giordy, nato dalla collaborazione tra la onlus Virtual Eyes e “Io sono Giordana”, si rivolge a donne vittime di violenza e ai loro figli. Il progetto ha trasformato una cucina in un laboratorio e in un’aula corsi per avviare le donne alla cucina tipica siciliana puntando ad un loro inserimento lavorativo nella ristorazione. Nella seconda metà di settembre ha già preso avvio la prima edizione del corso, con il coinvolgimento di 10 donne oltre ad altre 3 donne vittime di violenza, già in avanzata fase di reinserimento sociale e lavorativo, che hanno chiesto di collaborare stabilmente come coordinatrici di tale attività. E prevista una edizione del corso ogni trimestre, in modo da formare una quarantina di donne entro giugno 2024. L’obiettivo è quello di avviare le donne che partecipano ai corsi al mondo del lavoro, aiutandole a raggiungere una loro indipendenza economica per consentire la gestione propria e dei figli mediante percorsi formativi che portino anche a riacquistare autostima ed autonomia. Il progetto si rivolge anche ai minori vittime di violenza. Sono già state completate due edizioni dei corsi che hanno visto, fin dalla prima, la partecipazione anche di figli di vittime di femminicidio. In ciascuna edizione i minori sono stati coinvolti in un percorso ludo-terapeutico che li ha visti lavorare in gruppo, partendo da un disegno, al quale far seguire la realizzazione di una modellazione 3D con plastilina. L’oggetto così realizzato è stato poi sottoposto a scansione digitale con scanner 3D, riprodotto con stampante 3D e infine dipinto con colori a tempera. In definitiva, i bambini hanno visto “prendere forma” quello che era il disegno iniziale. Il tutto in diversi incontri dove i minori, per fasi, sono stati seguiti da psicologi e assistenti sociali volontari, allo scopo di far emergere e gestire con adeguata terapia, ogni forma di trauma e disagio dovuto alla violenza subita o assistita. Nelle due edizioni sono stati gestiti 14 minori, tra quelli appartenenti a nuclei familiari già seguiti dallo sportello ascolto. Con il contributo economico di UniCredit sono stati acquistati le attrezzature per la cucina e pc, monitor, scanner e stampante 3D per la formazione dei minori. “UniCredit è da sempre vicina alle esigenze del territorio – sottolinea Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit – fornendo un contributo concreto alle necessità delle comunità in cui opera. La nostra donazione è stata resa possibile grazie a UniCreditCard Flexia Etica, collegata ad un progetto etico. La carta etica prevede che il due per mille delle spese effettuate dai clienti vada ad alimentare, senza alcun onere a carico del titolare della carta, uno specifico Fondo le cui disponibilitàsono destinate a diverse iniziative e progetti di solidarietà portate avanti da organizzazioni senza scopo di lucro, che si prefiggono obiettivi socialmente utili. Dal 2011 ad oggi, attraverso la nostra carta etica, la banca ha assegnato in Sicilia oltre 2,2 milioni di euro a 194 progetti di onlus che operano nell’isola”.Siamo veramente grati a UniCredit – commenta Massimiliano Salfi, Presidente di Virtual Eyes – per aver creduto nell’importanza del nostro progetto. Spesso le donne non denunciano il maltrattante, con conseguenze tragiche che sono sotto gli occhi di tutti con i noti e continui fatti di cronaca nera, in quanto non hanno una indipendenza economica che possa permettere loro di prendersi cura di se stesse e dei loro figli. Quanto realizzato ci permette di aggiungere al progetto “La casa di Giordy” un altro importante servizio, oltre quelli già avviati, che speriamo possa presto contribuire a migliorare il futuro delle donne e dei bambini che gestiremo”.