L’Università degli Studi di Palermo ha presentato il progetto “Generazione Resiliente: stili di vita, abitudini e capacità di adattamento allo stress degli studenti UniPa”, coordinato da Carla Cannizzaro, Delegata per le iniziative di Ateneo in materia di prevenzione delle dipendenze patologiche e di promozione del benessere e Responsabile scientifica del progetto. Si tratta di uno studio osservazionale prospettico longitudinale, che attraverso la partecipazione degli studenti iscritti al primo anno, raccoglierà informazioni, in forma anonima, su abitudini, stili di vita, consumo di alcol e altre sostanze, ed il loro impatto a lungo termine sulla gestione dello stress, la performance cognitiva e sul benessere generale.
“Sono molto soddisfatto della realizzazione di questo progetto cha ha l’obiettivo di seguire nel tempo i nostri giovani iscritti e di monitorare la loro resilienza/vulnerabilità allo stress-coping – dichiara il Rettore Massimo Midiri – La condivisione dei risultati della ricerca permetterà di raggiungere un’accresciuta consapevolezza da parte giovani della necessità di compiere scelte a favore della propria salute e del proprio equilibrio negli anni più importanti per la definizione del proprio futuro personale e professionale. Siamo consapevoli delle difficoltà che si possono incontrano durante l’inserimento in un nuovo ambiente così sfidante e competitivo. Il nostro impegno nei confronti degli studenti deve essere volto, oltre a garantire una formazione di eccellenza, ad assicurare il loro benessere, con l’aiuto e il sostegno della nostra Comunità”.
“Tutti noi siamo stati studenti universitari e tutti noi abbiamo vissuto l’ingresso nel mondo universitario con aspettative e tensioni emotive – ricorda Maria Baratta, Viceprefetto di Palermo – Pertanto iniziative rivolte alla cura del benessere dei giovani studenti universitari sono particolarmente importanti per la ricaduta sul benessere della intera comunità. È fondamentale mettere in atto azioni preventive piuttosto che registrare le conseguenze di comportamenti e condotte a rischio”.
“Nell’ambito delle iniziative dedicate alla promozione del benessere degli studenti – sottolinea Ada Maria Florena, Prorettrice alla Vivibilità e al Benessere Lavorativo – Il progetto mira specificamente al loro coinvolgimento, rendendoli, di fatto, parte attiva e consapevole delle scelte da compiere per offrire un percorso universitario in grado di ridurre quanto più possibile il disagio e le ansie legati all’inizio di una nuova fase di vita”.
“Abbiamo verificato una crescente richiesta di aiuto e di sostegno da parte della popolazione studentesca che si rivolge al SIASP – Servizio di supporto psicologico di Ateneo – che mira a fornire soluzioni a valle dei problemi – spiega Beatrice Pasciuta, Prorettrice alla Inclusione, Pari opportunità e Politiche di Genere – Questo progetto si colloca invece ‘a monte’ e rappresenta un tassello importantissimo nella strada della prevenzione dei disagi. Riteniamo che l’analisi precoce delle esigenze e delle possibili fragilità delle e degli studenti, sia fondamentale per un Ateneo come il nostro che ha fatto dell’inclusione e delle pari opportunità uno dei suoi punti di forza”.
“La resilienza allo stress da parte dei nostri studenti appare sensibilmente mutata, e non in termini positivi, in epoca post-pandemica rispetto a prima – commenta Francesco Cappello, Prorettore alla Vita studentesca – Ecco che progetti come questo, che prevedano il monitoraggio di indicatori relativi alle condotte a rischio e alla gestione dello stress da parte dei più giovani, appaiono determinanti anche per indirizzarli meglio nelle scelte più strategiche per il loro futuro”.
“Il progetto di ricerca è volto a coinvolgere gli studenti nel corso di un periodo di tre anni, con modalità di raccolta dati anonimizzata – spiega Carla Cannizzaro – L’iniziativa trae origine da nostre recenti evidenze acquisite tra gli adolescenti del Sud Italia, che hanno evidenziato una rilevante prevalenza di consumo di alcol tra gli studenti delle scuole superiori (84.59%), con una parte considerevole (27.88%) che adotta un comportamento di alcol binge drinking. È interessante notare che elementi quali la gestione dello stress e la ricerca di sensazioni positive rappresentano significativamente dei fattori nell’adesione all’alcol binge drinking, confermando che il binge drinking e l’uso di sostanze può fungere da risposta a contesti ambientali avvertiti come stressanti. I risultati del progetto Generazione Resiliente permetteranno a noi educatori di evidenziare eventuali isole di malessere, condotte a rischio o disfunzionali, critiche per il benessere degli studenti. I partecipanti alla ricerca potranno acquisire, attraverso la condivisione dei dati, una maggiore consapevolezza dell’importanza di effettuare scelte mirate a favore della propria salute, durante gli anni cruciali per la definizione del proprio percorso personale e professionale”.