Dopo l’esperienza della pandemia, dopo tutti i timori, i dolori, l’isolamento a ciascuno di noi non è rimasto che sperare che le cose potessero migliorare.. e invece la guerra, i profughi, la crisi economica, la dipendenza energetica… e come se tutto ciò non fosse bastevole il disagio tra i nostri ragazzi. I nostri figli avrebbero dovuto riaffacciarsi alla vita con entusiasmo, con la voglia di conoscere gli altri, di vivere esperienze nuove … e invece sembrano ingoiati da un’affollata solitudine. Una condizione, più comune di quanto non sembri, che degenera sempre più spesso nella violenza cieca e ottusa che travolge tutti indistintamente. Una violenza che se rimane taciuta, che se non viene criticata, che se viene banalmente giustificata sarà destinata a crescere. Dedichiamo del tempo ai nostri ragazzi, ascoltiamoli, ma soprattutto insegniamo loro a parlare di ciò che provano, temono e desiderano affinché sia di nuovo la loro voce allegra a riempire l’aria delle nostre città e non le loro grida di rabbia.
Disagio Giovanile: Il sindaco Alberto Arcidiacono lancia il suo messaggio “Ascoltiamo i giovani”
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2 Settembre 2022
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