Articolo di Arianna Parisi
L’arte, in tutte le sue forme, porta benefici: allieva i disturbi del comportamento ed aiuta a far esprimere i pazienti affetti da demenza. L’arte come terapia fa si che il soggetto si esprima tramite materiali artistici, cercando di stimolare i pazienti ai mutamenti in grado di migliorare le condizioni di vita. Con l’arte, il linguaggio verbale passa in secondo piano, invece, il linguaggio non verbale passa in primo piano, fondamentale nelle fasi avanzate della demenza. Questa è l’essenza del progetto “La bellezza che ci appartiene”, idea che nasce da un accordo sottoscritto tra l’A.O.U. Policlinico Paolo Giaccone di Palermo e l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali, attraverso la Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, diretta da Evelina De Castro. Dal mese di settembre, due volte a settimana, i pazienti in cura presso l’ambulatorio di Psicologia Clinica, seguito dalla dottoressa Flora Inzerillo, effettueranno visite guidate di arte terapia all’interno di Palazzo Abatellis. Le demenze sono delle patologie neurodegenerative dell’encefalo che insorgono in età avanzata. La forma più comune è l’alzheimer, malattia cronica progressiva. Queste patologie sono spesso caratterizzate da disturbi del comportamento di demenza, sintetizzati con l’acronimo di BPSD. I soggetti presentano deliri di abbandono e ladrocinio. Vi sono anche allucinazioni, fenomeni di wandering, atteggiamenti aggressivi sia fisici che verbali, fasi di apatia che inizialmente sono brevi, ma poi diventano sempre più lunghe con pianti e crisi. Le demenze rappresentano una grande problematica sia da un punto di vista farmacologico che da un punto di vista sociale. La terapia per questi soggetti non è curativa. Recenti sono stati gli insuccessi degli anticorpi monoclonali che sono andati ad agire nella produzione della beta-amiloide, che dal punto di vista clinico non stanno dando grandi risultati, ma dal punto di vista degli effetti collaterali possono portare ad esempio all’edema celebrale. Per quando riguarda l’aspetto cognitivo viene ancora dato da farmaci molto vecchi: gli inibitori della acetilcolinesterasi o ala mematina e si usano antipsicotici che agiscono sul disturbo del comportamento. I soggetti affetti da demenze si trovano principalmente in strutture come RSA, dove opera personale qualificato, in grado di poter tutelare i soggetti che la maggior parte delle volte, non dispongono di familiari che si prendano cura di loro. Ed è proprio in queste strutture che bisogna agire non solo con i farmaci ma anche con l’arte, quest’ultima agendo su connessioni.